DysCrete









“Diversi miliardi di anni fa, le molecole iniziarono a organizzarsi in strutture complesse in grado di sostenere la vita. La fotosintesi sfrutta l’energia solare per sostenere la vita delle piante. Insiemi molecolari presenti nelle foglie, che includono molecole che raccolgono luce come la clorofilla disposta all’interno delle cellule alla scala dei nanometro e dei micrometri, catturano l’energia della luce e la convertono in energia chimica che guida il processo biochimico delle cellule vegetali.
Circa 20 anni fa un professore svizzero, il signor Grätzel ha avuto un’idea geniale: perché non prendere la natura come un paradigma e migliorare le celle solari copiando la capacità della natura di usare l’energia dalla luce? La fotosintesi realizza questo naturalmente con un approccio fondamentalmente diverso rispetto a una cella solare convenzionale. Il nuovo sistema è costituito essenzialmente da due lastre di vetro, ricoperte da uno strato conduttore elettrico, ossido di titanio (presente anche in dentifricio, pittura murale e crema solare), colorante vegetale (succo di bacche, succo di frutta, estratti di fiori, clorofilla, ecc. ), grafite (presente nelle matite) e un elettrolita (ad es. soluzione salina o soluzione di ioduro). La cellula risultante utilizza coloranti organici per convertire la radiazione incidente in energia chimica, in modo simile a ciò che le piante fanno con la clorofilla.
Dopo diversi anni di ricerche di successo su nuovi materiali compositi, l’architetto Thorsten Klooster e l’artista Heike Klussmann hanno avuto l’idea di un cemento in grado di produrre elettricità. La visione di un blocco di cemento cosparsa e quindi elettrificata con succo di bacche è diventata il loro leitmotif che ha portato al progetto DYSCrete. DysCrete indaga i principi tecnici delle celle solari sensibili alla tintura (DSSC o DYSC) per realizzare un nuovo calcestruzzo solare attivo. Una serie di esperimenti con modelli funzionali sta effettivamente dimostrando l’efficacia dell’approccio. È emerso che la logica dei materiali prefabbricati in calcestruzzo è altamente compatibile con la logica del DSSC, un fatto che finora è stato ignorato a causa dell’attrattività data dalle celle trasparenti offerte dalla tecnologia DSSC. Per la prima volta l’approccio DYSCrete si avvale di questa compatibilità per generare un calcestruzzo abilitato a generare elettricità dall’energia solare. Può essere prodotto senza emissioni tossiche da componenti liberamente disponibili usando semplici processi di fabbricazione. DYSCrete può essere visto come un paradigma di nuovi materiali per il processo di progettazione, poiché la combinazione di calcestruzzo ed energia elettrica porta a un intero complesso di applicazioni innovative.