Storie geniali: architette e architetti del Novecento
593 Studio si sta preparando all’annuale festa estiva che invita collaboratori, partner, fornitori e amici a celebrare le vacanze in arrivo e a ringraziare per un anno di coinvolgente e ben riuscito lavoro!
Quest’anno i preparativi includono anche una piccola attività di divulgazione, che vuole raccontare anche a chi non si occupa quotidianamente di architettura, quindi in modo aperto e giocoso, alcune figure che accompagnano la nostra formazione e sono un costante punto di riferimento nel nostro percorso professionale. Non si tratta di semplici progettisti, ma di veri intellettuali che hanno costruito con le loro opere architettoniche ed editoriali le basi disciplinari dell’architettura e dell’urbanistica.
Vi va un’anticipazione? Proseguite la lettura per scoprire le loro storie di genialità!
Gae Aulenti
Gaetana Emilia Aulenti, conosciuta con l’iconico pseudonimo Gae, è stata una designer e architetta italiana, nata a Palazzolo dello Stella (UD) il 4 dicembre 1927 e mancata a Milano il 21 ottobre 2012.
Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1953, per poi inserirsi come figura integrante nella redazione di Casabella-Continuità. La rivista, diretta dal fondatore del gruppo BBPR Ernesto Nathan Rogers, conduce il dibattito sullo stato dell’architettura italiana degli anni Cinquanta, in particolare sull’eredità della crisi del dopoguerra e sul lascito degli insegnamenti del Movemento Moderno.
Tra i progetti più rappresentativi di Aulenti, Vi ivitiamo a conoscere e visitare nel corso delle Vostre gite, dei Vostri viaggi, l’allestimento dello showroom Olivetti e del Musée d’Orsay a Parigi; Palazzo Grassi, a Venezia, e Castello Estense, a Ferrara, dati i restauri da lei progettati; e, chi sarà più fortunata/o, l’Istituto Italiano di Cultura di Tokio.
Lina Bo
Achillina Bo, nota come Lina Bo Bardi, è stata un’architetta italiana operativa soprattutto in Brasile, nata a Roma il 5 dicembre del 1914 e mancata a San Paolo il 20 marzo 1992.
Si laurea in architettura a Roma, per poi trasferirsi a Milano ed avviare la sua carriera nello studio di Gio Ponti.
Nel 1946 si trasferisce in Brasile e cinque anni dopo ne diventa cittadina.
L’08 marzo 2021 il curatore della 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, Hashim Sarkis, le conferisce il Leon d’oro speciale alla Memoria.
Se vi capiterà di partire per un viaggio in Brasile, dovrete assolutamente visitare il Museu de Arte di San Paolo, costruito nel 1950, e la Casa de Vidro di Morumby, progettata tra il 1950 e 1951.
Jane Jacobs
E’ stata un’antropologa, scrittrice e attivista statunitense naturalizzata canadese, nata in Pennsylvania il 04 maggio 1916 e mancata a Toronto il 25 aprile 2006.
Jacobs è stata un faro rivoluzionario negli studi urbani e sociali, ha cambiato le prospettive di interpretazione delle città e le relazioni che qui si generano, si intrecciano e da cui derivano le qualità e le criticità degli spazi quotidiani.
Vita reale, vita vera. Marciapiedi, piazze, strade, androni dei palazzi, parchi e giardini, angoli delle strade, portici e piccoli angoli dove sedersi, appoggiarsi mentre si chiacchera osservando i passanti: questo è il tessuto che costituisce lo spazio delle nostre città e in modo più vero, reale di quanto non compiuto dagli alti profili dei grattacieli o dalle monumentali facciate dei palazzi. Jacobs, con lo sguardo critico e curioso dell’antropologa, di chi vuole conoscere, stare accanto, occuparsi delle cose minute, ci ha offerto un quadro teorico raffinatissimo su cui, oggi più che mai, fondare un nuovo e sostenibile orizzonte di senso delle nostre città, in cui porre al centro l’uomo e la natura, che in architettura e urbanistica sono strumenti e non fini.
Balkrishna Vithaldas Doshi
E’ stato un architetto indiano, nato a Pune il 26 agosto 1927 e mancato ad Ahmedabad il 24 gennaio 2023.
Dopo gli studi a Mumbai, trasferitosi in Europa nel 1950, collabora nello studio parigino di Le Corbusier tra il 1951 e il 1954.
Dopo il ritorno in India, ad Ahmedabad supervisiona gli edifici progettati da Le Corbusier e i relativi cantieri, tra cui Villa Sarabhai, Villa Shodhan e il quartier generale della Mill Owners’ Association.
Apre il proprio studio di architettura nel 1955, ma inizia anche una stretta collaborazione con Luis Kahn e Anant Raje per la progettaione del campus dell’Indian Institute of Management, appunto ad Ahmedabad.
Nel 2018 è stato insignito del Pritzker Architecture Prize.
Aldo Rossi
E’ stato uno dei più influenti protagonisti del dibattito architettonico italiano del Novecento.
Milanese, è nato il 03 maggio 1931 ed è mancato il 04 settembre del 1997.
Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1959, ma già nel 1955 inizia la collaborazione come redattore di Casabella-Continuità. La rivista, diretta dal fondatore del gruppo BBPR Ernesto Nathan Rogers, conduce il dibattito sullo stato dell’architettura italiana degli anni Cinquanta, in particolare sull’eredità della crisi del dopoguerra e sul lascito degli insegnamenti del Movemento Moderno.
Tra le sue opere architettoniche più iconiche, vi invitiamo a visitare il Cimitero San Cataldo di Modena, la ricostruzione del Teatro La Fenice di Venezia (a seguito dell’incendio che lo devastò completamente nel 1996) e a ricercare nel web il non più esistente Teatro del Mondo.
Aldo Rossi è stato anche un fondamentale intellettuale per la cultura architettonica italiana: nel 1966 pubblica L’architettura della città; al 1990, invece, risale l’Autobiografia scientifica.
È stato curatore della XV Mostra internazionale di Architettura della Triennale di Milano del 1973. È stato direttore delle edizioni de la Biennale Architettura del 1985 e del 1986.
È stato il primo architetto italiano ad essere insignito del Pritzker Architecture Prize nel 1990.
Samuel Mockbee
E’ stato un architetto statunitente, nato in Mississipi il 23 dicembre del 1944 e qui mancato il 30 dicembre 2001.
La sua attività è poco nota alla critica italiana. Tuttavia, merita di essere studiata e conosciuta, dato che Mokbee si è dedicato particolarmente alla vocazione didattica e all’esperienza della progettazione architettonica come servizio sociale.
Alla Auburn University, dove ha insegnato, nel 1991 Mockbee ha fondato Rural Studio, un laboratorio pionieristico in cui gli studenti imparano a costruire per gruppi sociali meno fortunati, impiegando materiali di scarto riciclabili come balle di fieno, pneumatici e cartone. Nel suo decennio di esistenza, questo progetto educativo unico ha fornito case, centri civici, parchi e molte altre strutture di base a una comunità colpita dalla povertà e dalla disoccupazione. Pur rispettoso della tradizione costruttiva del sud degli Stati Uniti, Mokbee non ha esitato a utilizzare vecchie targhe o parabrezza difettosi come materiali architettonici, appellandosi alla coscienza ecologica dei cittadini.